Melodia tradizionale - Versi di Pietro Cini
Le sestine di Pietro Cini, su un motivo musicale popolare, rievocano la storia di Sante Caserio che entrato giovanissimo tra le fila degli anarchici milanesi ed emigrato in Francia, attuò il progetto di uccidere il massimo rappresentante dell'autorità politica: il presidente francese Sadi Carnot, un despota dell'epoca. Immediatamente catturato, venne processato e ghigliottinato il 16 agosto del 1894 sulla pubblica piazza della città di Lione, all'età di appena ventuno anni. Conosciuta su tutto il territorio italiano, ne riportiamo qui una versione romanesca.
Er sedici de agosto sul far della mattina
er boia avea disposto orrenda ghigliottina
mentre Caserio dormiva ancor
e non pensava al triste orror.
Entrò nella sua cella er giudice prefetto
con voce d'emozione svejando er giovanetto
e lui svejandosi: "Cosa c'è?"
"È giunta l'ora, alzati in piè."
"Prego signor prefetto prima che io morto sia
vi do questo biglietto, datelo a mamma mia."
"Tu sta' tranquillo che lei l'avrà".
"M'ariccomanno, pe' carità!".
Spettacolo di gioia la folla manifesta
gridando: "Evviva er boia!"
che gli troncò la testa
gente tiranna e senza cuor
disprezza e irride l'altrui dolor.
Povero figlio mio sei stato sfortunato
er sedici de agosto sei stato giustiziato
mentre Caserio sta sempre là...
fiaccola ardente di libertà!