Podcast dell'intervista a BandaJorona registrato da Radio Città Aperta durante la trasmissione "Mercoledì morning" del 28/11/2018.
In studio Bianca Giovannini "la Jorona", cantante; Gianluca Polverari, conduttore.

Il lavoro svolto per questo album è stato di 4 anni, che non sono di lavoro consequenziale. Sono, prima di tutto la capacità, almeno per me, di accettare l'idea che io fossi in grado di scrivere. Brutalmente lo dico perché io sono una che vive di musica, l'ascolto tanto. Vivo di scrittura. Le parole per me sono molto importanti, rilevanti come diceva Moretti. Tutto nasce da... in realtà c'è un aneddoto, dal mio cane che compare anche nella copertina, quella che vedi è una palla rosicchiata di cane. In realtà la storia è buffa, il mio cane, che era un pezzo di me, una parte di me, tant'è vero che molte persone lo conoscono. Ieri l'ho scritto su Facebook e molte persone mi hanno risposto, mi sono resa conto che chi metteva un like l'aveva conosciuto e sapeva quanto era particolare. Questo cane mi ha obbligato in qualche modo a scrivere un brano quando lui è morto di vecchiaia. Questo è successo 4 anni fa, nella notte -io sono notturna- ho scritto di getto una canzone che cantavo per me sostanzialmente. Poi le canzoni nascono da sole, come diceva Vasco Rossi, e bisogna sbrigarsi a scriverle. E quindi l'ho registrata brutalmente al computer di notte sussurrando perché avevo anche una coinquilina. In inglese, perché in quel caso era una specie di ninna nanna un po' triste e non mi andava di scrivere in italiano, lo trovavo molto retorico. Ho provato a tradurla per anni in romanesco e in italiano ma non ha mai funzionato, quindi è in inglese, "Tudu song". Il cane si chiamava Tudu. Quella canzone mi ha un pochino tolto la crosta, come quando eravamo piccoli e poi ti cade la crosta, la ferita si asciuga... E ho cominciato ad avere l'arroganza di permettermi il lusso di scrivere e da quella sono partite una serie di cose folli in cui ho trovato la collaborazione, la condivisione, di brillante follia di Desirée Infascelli -lei è stata preziosissima- abbiamo proprio camminato insieme.

Bianca

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